Il contatto con la natura è un richiamo che è dentro di noi. Alcuni problemi, però, iniziano quando si interpretano gli spazi naturali come dei prodotti da sfruttare da adattare alle nostre esigenze di svago. Questa idea può compromettere l’identità di un luogo, consumandone il paesaggio. Quando si va in vacanza si è ospiti di un territorio e delle sue diversità. Turismo sostenibile significa scoprire nuovi luoghi senza comprometterne gli equilibri.
Categoria: Impronta

Impronta #11 | Verso una sesta estinzione: la biodiversità in crisi
Ogni giorno scompaiono dalla Terra sino a 50 e più specie viventi.
Siamo di fronte a quella che, ormai, viene definita come la sesta estinzione di massa. Distruzione di habitat, inquinamento, surriscaldamento globale… sono tutte cause riconducibili alle attività umane. Ridurre la biodiversità significa avere un mondo diverso rispetto quello nel quale siamo vissuti sino ad oggi. Preservare la vita significa preservare la Terra nel suo insieme.

Impronta #10 | Fast-fashion: Il vestito di oggi è già vecchio
Ogni secondo si producono più di 3.000 capi di abbigliamento.
Il 60% dei vestiti finisce in discarica entro un anno e l’80% dei vestiti presenti in un guardaroba non è stato indossato negli ultimi due mesi.
Tra emissioni di gas a effetto serra, consumo di acqua dolce, produzione di rifiuti, fibre sintetiche che si trasformano rapidamente in microplastiche, l’industria della moda è la seconda più inquinante al mondo. Non mancano le implicazioni socio-economiche, come quelle legate allo sfruttamento dei lavoratori.
Ma le possibilità alternative esistono e sono già presenti anche nel mercato italiano.

Impronta #9 | Consumiamo risorse per produrre cibo, e poi lo buttiamo
L’alimentazione è responsabile di circa 1/3 di tutte le emissioni di gas a effetto serra immesse in atmosfera dalle attività umane. Ci sono i trasporti, gli imballaggi, i metodi di conservazione e i metodi di produzione.
Potremmo dire: almeno lo mangiamo. E invece no, perché circa 1/3 di tutto il cibo prodotto nel mondo viene sprecato durante una filiera fatta di molteplici passaggi.
La doppia piramide alimentare prova a dare dei suggerimenti per alimentarsi correttamente e diminuire la nostra impronta sul pianeta derivante dalle scelte alimentari.

Impronta #8 | Cameriere, mi porti tutti i tonni che ci sono nel mare!
Dal 1961 la crescita annuale globale del consumo di pesce è stata il doppio della crescita demografica.
Peschiamo troppo e lo facciamo male. Enormi pescherecci solcano i mari provvisti di attrezzi di cattura per nulla selettivi. Se un tempo era il mare, con i suoi tempi, a dire agli esseri umani cosa si poteva mangiare oggi sono gli esseri umani a ordinare al mare le specie più desiderate. Il risultato? A livello globale, il 34,2% degli stock ittici è sovrasfruttato, mentre nel Mediterraneo questa percentuale sale addirittura al 78%.

Impronta #7 | Gli animali vivono in gabbia, noi mangiamo troppa carne
In pochi decenni, in gran parte del mondo, il consumo di carne è aumentato di ben cinque volte. Un italiano, in un anno, mangia in media 79 kg di carne; americani, danesi e australiani molta di più. L’attuale biomassa degli uccelli è costituita per il 70% da polli e volatili chiusi in gabbia per scopi alimentari, mentre quella dei mammiferi è costituita per il 60% da animali allevati. Dietro la produzione industriale di carne si nascondono interrogativi di natura etica, emissioni di gas climalteranti in atmosfera, deforestazione e perdita di biodiversità.

Impronta #6 | Rifiuti invisibili: Quello che non si vede quando si compra un oggetto
Tutti gli oggetti che acquistiamo portano sulle spalle uno “zaino ecologico” derivante dall’intero processo di lavorazione di un prodotto. A livello europeo, i rifiuti urbani sono “solo” un 10% di quelli realmente prodotti, tutti gli altri non passano per le nostre mani e non li vediamo al momento dell’acquisto. Un cellulare si porta dietro circa 86 kg di rifiuti “invisibili”, mentre un paio di jeans circa 25 kg. Le mode ci inducono a cambiare rapidamente un oggetto, l’ambiente ci chiede di non farlo.

Impronta #5 | Le stive del pianeta si stanno svuotando
A livello mondiale, stiamo vivendo come se avessimo a disposizione le risorse naturali di quasi 2 pianeti, mentre se tutti i popoli avessero lo standard di vita di noi italiani i pianeti dovrebbero essere quasi 3.
L’Earth Overshoot Day calcola la velocità con cui la popolazione mondiale utilizza le risorse della Terra, ovvero il giorno in cui l’utilizzo di risorse naturali da parte dell’umanità supera il budget assegnato per quell’anno. Se a metà anni ’80 questo giorno si verificava intorno alla fine di ottobre, oggi si verifica verso la fine di luglio.

Impronta #4 | Microplastiche in mare, in montagna e nella tua pancia
Le microplastiche popolano le acque dolci e salate del Pianeta. Sono state rinvenute nell’Artico e sulla cima dell’Everest. Quanto è nell’ambiente finisce per entrare dentro di noi. Le microplastiche, ormai, si trovano nel sangue, nei polmoni, nell’intestino e nelle vie urinarie dell’essere umano. Studi e ricerche forniscono dati e numeri su cui riflettere, a noi scegliere la strada da percorrere.

Impronta #3 | Un mare di plastica
Nelle Hawaii sono state rinvenute le prime rocce costituite da rifiuti di plastica fusi con detriti organici e frammenti di lava vulcanica. Da conquista e materiale utile per la vita di tutti i giorni si è trasformato in uno dei problemi ambientali più urgenti da affrontare.